I dati americani non dicono nulla di buono

“I dati americani non dicono nulla di buono e, soprattutto, di nuovo. Nel complesso, lo stock di debito interno americano riferito ai comparti non finanziari (famiglie, imprese, governo federale, Stati ed autorità locali), crebbe all’incirca di 16 mila miliardi di dollari tra il 2000 ed il 2008, (passando da 19 a 35 mila miliardi). Alla fine del secondo trimestre di quest’anno, secondo i Financial Accounts pubblicati dalla Federal Reserve il 21 settembre scorso, il debito interno non finanziario era cresciuto ancora, di altri 13 mila miliardi, arrivando a sfiorare i 48 mila miliardi di dollari. Quest’ultimo ammontare è due volte e mezza più grande rispetto a quello del 2000 e superiore di un terzo rispetto a quello del 2008. L’economia americana, però, anche in termini nominali, non è cresciuta a valori paragonabili, ed infatti il rapporto credito totale interno/pil è passato dal 185% del 2000 al 238% del 2008, fino a raggiungere quest’anno il 247%. A fronte di un pil nominale americano cresciuto tra il 2000 ed il 2008 del 43%, il debito era cresciuto dell’84%. Tra il 2008 ed il 2017, il pil nominale è cresciuto del 32% mentre il debito ancora del 37%, misurato su una base di partenza già molto più alta . Ed infatti, considerando i valori assoluti, negli ultimi nove anni il pil nominale americano è cresciuto in media di 516 miliardi di dollari annui, mentre il debito al ritmo di 1.427 miliardi annui.”
Guido Salerno Aletta, La storia si ripete, la crescita è a debito, Milano Finanza 18 novembre 2017