Nonostante ci siano stati aumenti di luce e gas del 5.4% e del 3.7%, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo, che è la somma di tutti i beni prezzati, ha una diminuzione congiunturale dello 0.3% e un aumento annuale di appena lo 0.7% contro previsione della 1%. Tradotto: passata la stagione turistica, in Italia nessuno compra
Mese: Febbraio 2018
Consumi: maxi frenata
Titolo del sole 24 ore on line di poco fa: “consumi, maxi frenata delle vendite nella grande distribuzione, -3,9% da inizio anno”. Un paese che punta tutto sull’export questo fa, i soldi incassati, che vanno a poche centinaia di migliaia di persone, non reggono i consumi di 60 milioni di persone che basano la loro economia sul mercato domestico. Oltretutto, questi danari incassati vengono reinvestiti subito all’estero in attività finanziarie, non si traducono quindi in investimenti e nuovi posti di lavoro. Ecco perché al record dell’export corrisponde il record di povertà. La Germania ha esattamente questo modello e noi lo abbiamo mutuato nel 2014 grazie a Renzi. Ecco perché è il più odiato.
Fonte Banca d’Italia oggi: “Nel 2017 il surplus di conto corrente ha raggiunto 50 miliardi di euro (il 2,9 per cento del PIL), da 45,6 nel 2016. Al miglioramento hanno contribuito soprattutto l’aumento del saldo positivo dei redditi primari (11,1 miliardi, da 5,0) e la riduzione del deficit dei servizi (-1,8 miliardi, da -2,8), mentre l’avanzo delle merci ha registrato una contrazione (56,7 miliardi, da 59,8)”.
I redditi primari sono interessi e dividendi frutto di investimenti finanziari all’estero. 1500 miliardi di euro sono investiti in attività finanziarie all’estero, e c’è chi campa di rendita. L’Italia sti soldi manco li vede.