Nuovo intervento dell’economista Marcello Minenna su Il sole 24 ore di oggi sui porti italiani. Interessante perché questa volta parla espressamente della Via della Seta, la bestemmia della classe dirigente italiana ed europea. Minenna afferma che nonostante la pandemia gli investimenti infrastrutturali ferroviari euroasiatici sono aumentati nel 2020 del 64%. Ciò sta togliendo traffico merci via mare al Mediterraneo. Per trovare una soluzione propone un network tra il porto greco ionico di Igumenitsa, Gioia Tauro, Brindisi, Bari, Ravenna, Genova e Trieste .La formula finanziaria è l’intervento pubblico mediante prodotti finanziari da mettere sul mercato e il Pnnr. L’intervento di Minenna è importante perché per la prima volta si dà importanza alla rotta ionico-adriatica. Nel 1997 Filippo Violi ed io a Crotone proponevamo questa rotta avendo come scalo la nostra città. A distanza di 24 anni viene proposta addirittura da un prestigioso economista, parlo della rotta ionico-adriatica, su cui si potrebbe ragionare, in sede nazionale e regionale, anche Crotone. Come si può vedere il Mediterraneo è visto centrale e i nostri scali portuali decisivi sulla rotta Europa-Asia. Il governo ha destinato 2 miliardi di euro, pochi, ma si comincia finalmente, ai porti del sud. Il network, data la mole dei traffici, potrebbe essere allargato, a mio modesto parere, alla Sicilia, a Cagliari, a Salerno e Napoli, non tanto per i traffici ma per insediamenti manifatturieri e logistici, contrapposti al Northern Range nord europeo, di cui parlo nel libro. E’ una novità che si parli in maniera pragmatica della Via della Seta e questo è merito dell’economista Minenna e de Il sole 24 ore che lo ha ospitato, addirittura in prima pagina. Chapeau.