Catena dell’offerta dei prodotti industriali

Editoriale di oggi dell’economista Marcello Minenna su Il sole 24 ore sulla catena dell’offerta dei prodotti industriali sconvolta dalla pandemia: sia carenza di semilavorati e materie prime sia dalla forte domanda a cui l’offerta non sa rispondere. Forte domanda dovuta ad elargizioni fiscali in tutto il mondo e al risparmio conseguente al lockdown, a cui è corrisposto in seguito un aumento dei consumi. Minenna cita un dato McKynsey: 184 prodotti industriali provengono da un unico paese (non lo dice, ma è la Cina), tale per cui Usa e Ue dipendono da essa. Questo l’effetto della cinquantennale delocalizzazione produttiva volta ad “efficienza” (dice Minenna). In realtà minor costi e la fuga dalla lotta di classe operaia in Occidente. Ora i nodi vengono al pettine: si stanno preparando al reshoring, anche perché ha comportato trasferimento di tecnologia a cui l’Occidente non riesce a porre freno. Il panorama del mercato mondiale nei prossimi anni cambierà, anche da noi, semilavorati e materie prime seconde prodotte precedentemente all’estero verranno ricollocati nel Paese. Rimane l’amaro in bocca per chi come me, crotonese, a partire dal 1993 ha visto la chiusura di fabbriche di zinco, di chimica ,di carta, conservifici, zuccherifici, mandando nella miseria più assoluta un’intera popolazione. Minenna la chiama “efficienza”, in realtà è la miopia e la traiettoria degli agenti capitalistici avidi. La Cina farà a meno di queste produzioni, qualora intendano colpirla ,è proiettata sul mercato interno. Quello che noi non abbiamo più.