L’OSSESSIONE CINESE PER LA PRODUTTIVITA’ TOTALE DEI FATTORI PRODUTTIVI

POST FACEBOOK 27 DICEMBRE 2020

 

Ho inviato a molti di voi un articolo di oggi di Contropiano sul sorpasso cinese nei confronti degli Usa ,con vari commenti. Come stanno le cose? Dal 1978 al 2007 i cinesi erano ossessionati da una sola cosa e la vedevano come un pericolo, una minaccia imperialista: il differente livello, allora enorme, di produttività totale dei fattori produttivi rispetto all’Occidente. La fase di “comunismo di guerra” durata quasi trentacinque anni aveva questo scopo, ridurre il divario. Ecco le immagini delle fabbriche di cinesi ammassati e salari da fame. I governanti avevano questo scopo, ridurre il divario di PTTF. Utilizzarono massicciamente gli scritti di Marx sull’accumulazione del capitale e i lavori di Schumpeter che vedeva gli investimenti, e non i consumi, come motore dell’economia. Le province si indebitarono massicciamente per ridurre il divario con investimenti industriali, infrastrutturali, tecnologici e ambientali. Copriva il governo, mediante la tassazione dei colossi pubblici, proprio come avveniva in Italia durante la Prima Repubblica (negli anni sessanta Cossiga ebbe a dire che arrivavano tanti soldi allo Stato che non sapevano come spenderli). Tutto cambia nel 2007, con la crisi mondiale. Cambio di rotta, ci si avvia al plusvalore relativo e alla reflazione salariale, oltre che offerta di salario sociale. I divari di PTTF si riducono notevolmente e i cinesi possono “rilassarsi”. Fu una fase, all’interno di una programmazione di 50 anni, per questo non si preoccuparono delle critiche occidentali. Schumpeter servì loro per raggiungere standard occidentali e ora vi è la doppia circolazione, i consumi, tramite il salario sociale che riduce il “risparmio precauzionale”, prendono il posto degli investimenti. Nell’Italia dell’austerità sono mancati sia gli investimenti sia i consumi. Pensate a che livello ci hanno ridotto.