Riporto qui di seguito un articolo pubblicato stanotte da Xinhua sulla performance dell’export italiano in Cina. Nei prossimi giorni usciranno i dati di dicembre dell’import-export cinese e faremo un bilancio. C’è da dire che l’Istat non registra questi numeri per via delle trinagolazioni commerciali: ad esempio le merci italiane dirette in Cina passano per l’Olanda, il Belgio e la Svizzera, come hub mondiali. Inoltre molta subfornitura italiana diretta in Germania è fatta di componenti meccaniche per auto che vengono esportate in Cina. Dunque c’è un effetto diretto ed indiretto. Secondo i miei calcoli la Cina rappresenta ormai il 9.5% dell’export italiano, diretto ed indiretto, contor il 2,9% dell’Istat. Buona lettura.
Mercato cinese importante per l’export italiano nel 2021 (Xinhua) 11:50, 2 gennaio 2022 ROMA, 1 GEN (Xinhua) – “L’area espositiva della nostra azienda al China International Import Expo (CIIE) ha visto un’espansione nel 2021, poiché il volume delle vendite è aumentato di oltre il 20% nonostante la pandemia”, ha affermato Han Zhangwen, un uomo d’affari cinese che si occupa di vino italiano, partecipando alla quarta edizione della CIIE tenutasi a novembre a Shanghai. Candido Mormile, wine businessman italiano, ha confermato la tendenza che l’export di vino italiano in Cina ha mostrato una performance molto forte negli ultimi anni. Gli affari continuano a crescere e migliorano ogni anno, ha affermato durante la 105a China Food & Drinks Fair. A parte il settore del vino, il mercato cinese è diventato importante per un numero crescente di industrie italiane negli ultimi anni, nonostante il rallentamento economico globale causato dalla pandemia di COVID-19. Secondo i media italiani, la Cina è diventata il maggior importatore estero di marmo italiano, concentrando quasi la metà delle vendite internazionali, nonché il mercato in più rapida crescita al mondo per i formaggi italiani. Le esportazioni italiane di mobili e prodotti agroalimentari in Cina sono aumentate rispettivamente del 53 per cento e del 57,7 per cento nella prima metà del 2021, mentre i macchinari industriali hanno ancora fatto la parte del leone delle esportazioni italiane verso il Paese asiatico, registrando una crescita annua del 43,9 per cento nello stesso periodo. , secondo un rapporto pubblicato dalla Fondazione Italia-Cina a novembre. Anche i dati doganali cinesi riflettono tale tendenza, mostrando che le esportazioni italiane in Cina hanno continuato a crescere nei primi 11 mesi del 2021, raggiungendo i 27,65 miliardi di dollari USA, un incredibile aumento del 40% su base annua. Secondo Massimiliano Tremiterra, capo dell’ufficio dell’Italian Trade Agency (ITA) a Guangzhou, nel sud della Cina, l’economia cinese è “una delle grandi economie mondiali che ha continuato a crescere negli ultimi anni nonostante l’epidemia di pandemia. Il mercato cinese è quindi considerato un mercato di primaria importanza per un Paese come l’Italia con un forte orientamento all’export.” I dati dell’Istituto nazionale di statistica mostrano che il prodotto interno lordo italiano è diminuito dell’8,9 per cento nel 2020. Nel frattempo, molte aziende italiane operanti in Cina hanno continuato a crescere, ha notato Tremiterra, che ha contribuito a mantenere l’equilibrio finanziario della loro sede in Italia. Secondo un’indagine condotta nel 2021 dalla Fondazione Italia-Cina su un campione di 180 aziende italiane, quasi l’80 per cento delle aziende italiane vede nella Cina un potenziale mercato di sbocco per i propri prodotti oltre che un'”occasione da non perdere”. Il mercato cinese si sta sempre più aprendo alle aziende globali, tra cui una forte presenza italiana alla quarta CIIE, con padiglioni dedicati per oltre 100 aziende e un accordo tra il supermercato cinese BHG Market Place e l’ITA per promuovere i prodotti agroalimentari italiani. Le due parti hanno lavorato insieme per lanciare un festival enogastronomico italiano nei negozi BHG Market Place nelle città cinesi di Pechino e Xi’an. Inoltre, l’accordo Cina-Unione Europea (UE) sulle indicazioni geografiche, ufficialmente in vigore dal 1 marzo 2021, offre alla Cina e all’UE nuove opportunità per potenziare gli scambi di prodotti agroalimentari, compresi quelli italiani. Guardando al futuro, il presidente della Fondazione Italia Cina Mario Boselli ha scritto in un rapporto che i consumi interni, insieme all’innovazione e alla crescente digitalizzazione, saranno i principali motori della crescita economica della Cina nei prossimi anni e che le imprese italiane dovranno apportare modifiche per rimanere competitivi. Per Tremiterra la crescita economica digitale è un trend irreversibile, come dimostra lo sviluppo del settore dell’e-commerce. “Con l’implementazione della piattaforma di e-commerce transfrontaliero, i prodotti italiani hanno notevolmente aumentato la loro presenza sulle principali piattaforme di e-commerce cinesi come Tmall e JD. Soprattutto nei settori della cosmesi e della moda, alcuni brand italiani hanno raggiunto alti livelli di online vendite”, ha detto Tremiterra.