UNA RICHIESTA A VOI LETTORI

Stamane presto ho visto i dati visita della giornata di domenica, ieri. Siete stati molto più del solito. Avevo messo due pezzi, uno di economia italiana e un altro, Una domenica triste, che parlava della storia del nostro Paese da un punto di vista intimistico. Mi era già capitato la stessa cosa ai primi di gennaio. Noto che i racconti di vita, associati a notizie economiche, hanno un gran riscontro presso di voi. A questo punto mi sorge il dubbio che debba cambiare tono e prospettiva, mettere più letteratura nei racconti economici. Si sa, l’economia è una scienza triste, abbellirla con racconti forse non sarebbe male. Ho chiesto consigli, tra cui ad un mio amico, Nicola. Lui sostiene da un anno che, dopo il libro Piano contro mercato, mi debba dedicare alla letteratura, parlando del Paese secondo i miei vissuti. Per il momento non lo faccio, forse più in là, ma ci ha azzeccato perché vedo che sprazzi di biografia, uniti alla scienza economica, riscontrano favori presso di voi. Nel mio libro il pezzo più apprezzato fu In memoria di Sbancor, racconto economico del Paese con tocco autobiografico. Alcuni lo ritennero magistrale. Perché non riprovarci? Il modello è Storia di un impiegato di Fabrizio de Andre’, spaccato del Paese di allora visto da un rivoluzionario. In questi anni, visto che scrivo da molto, ho avuto modo di incontrare, di persona, con messaggi, e via telefono, tante persone che mi hanno raccontato le loro vite, la loro giovinezza, l’assalto al  cielo che si sforzarono di fare. Forse un tono del genere inviterebbe i lettori a scappare dal buio presente e prepararsi al prossimo, futuro, assalto al cielo. La letteratura permette tutto ciò, per cui ci riproverò, se voi volete, altre volte. Grazie dell’attenzione.